Attacco agli scienziati dai sostenitori della biodinamica: «Siete come gli accademici che firmarono il Manifesto della razza»

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La comunità scientifica è sotto un barbaro attacco da parte dei sostenitori della biodinamica. A tal punto che i ricercatori impegnati a riportare equilibrio nelle affermazioni su questa pseudoscienza sono stati paragonati a «gli accademici che firmarono il Manifesto della razza»

L’Accademia dei Georgofili, storica istituzione pubblica italiana che da oltre 250 anni promuove studi di agronomia, selvicoltura, economia e geografia agraria, assieme al suo Presidente Massimo Vincenzini, è sotto attacco da parte dell’Associazione per l’agricoltura biodinamica e del suo Presidente Carlo Triarico, felice di paragonare, in una Lettera pubblica (1), certi scienziati di oggi ai «predecessori del mondo accademico, che assicurarono una copertura scientifica a leggi immonde, firmando il Manifesto della razza». I Georgofili e il suo Presidente sono i destinatari di diverse altre accuse, assieme ad altre associazioni scientifiche, «ree» di avere difeso, con il metodo scientifico, la conferma che la biodinamica è una pseudoscienza, e affermando che non dovrebbe entrare nei corsi universitari, come vorrebbe invece un decreto parcheggiato in Parlamento e caldeggiato dalle associazioni sostenitrici della biodinamica.

La biodinamica, intesa ufficialmente secondo gli  Standard Demeter  (2) che ne garantiscono la conformità, si basa su principi palesemente non scientifici, sulla base dei quali sono concepiti i preparati biodinamici, come, per citarne uno, il «Preparato 500» o «corno letame», i cui elementi di partenza sono costituiti «da letame freschissimo senza alcuna lettiera o fibra esterna e da corna di vacca che abbia figliato almeno una volta». Il preparato costa circa 100 euro al kg  (3), si utilizza a dosi di poche centinaia di grammi per 10.000 metri quadrati di campo agricolo e, secondo i sostenitori dell’agricoltura biodinamica, è utile dal momento che processa e attiva nel terreno e nell’apparato radicale «le forze dei pianeti sottosolari (Luna, Mercurio e Venere)» (4). Leggere gli Standard per credere.

Società Italiana di Genetica Agraria (SIGA), Società di Biologia Vegetale (SIBV) e Federazione Italiana Scienze della Vita (FISV) esprimono solidarietà a Vincenzini e a tutti i ricercatori italiani dediti al metodo scientifico. Ma a prendere le distanze dall’agricoltura biodinamica e dagli attacchi infamanti dei fanatici delle pseudoscienze è tutta la comunità scientifica italiana. Soltanto FISV, che federa 16 Società scientifiche italiane, infatti, rappresenta oltre 8 mila ricercatori. E con FISV, SIGA e SIBV, anche  SETA (5), l’associazione che promuove le Scienze e le Tecnologie per l’Agricoltura, autrice di un documento che smonta, punto per punto, i principi della biodinamica, sottoscritto, a sua volta, da 23 prestigiose comunità scientifiche nazionali che rappresentano diverse migliaia di ricercatori ed esperti del settore (6). Il documento è intitolato «Perché la “scienza biodinamica” è incompatibile con Scienza e Università» (4 Allegato).

«Nonostante le ripetute denunce da parte della comunità scientifica nazionale – si legge nel documento – con distratta superficialità qualche Università prosegue in una deriva antiscientifica». Il riferimento è alla città di Firenze dove, nello scorso novembre, in un workshop organizzato dalla Scuola di Agraria dell’Università è stato dato ampio risalto alle pratiche biodinamiche. E proprio a Firenze, sino a sabato 29 febbraio si sarebbe dovuto tenere, a Palazzo Vecchio, il 36° Convegno Internazionale di Agricoltura Biodinamica, rinviato data la situazione di emergenza sanitaria in atto nel Paese.

Per provocazione, proprio al Convegno di Palazzo Vecchio, Triarico, con la sua Lettera pubblica, ha voluto invitare anche il Presidente dei Georgofili Vincenzini, non dopo avere infarcito la missiva di insulti, accusando chi ha aderito al documento SETA di fatwa, autoritarismo e tentativi di emarginazione, fino ad accumunare in modo stupefacente i firmatari del documento ai firmatari del «Manifesto della razza» del 1938. Anche al di là delle opinioni, della scienza e dei dati, si tratta di un’accusa barbara che nel 2020 non è accettabile da nessuno.

Le 23 comunità scientifiche italiane che hanno sottoscritto il documento SETA.

ACCADEMIA NAZIONALE DI AGRICOLTURA.
ARNA – Associazione Ricercatori Nutrizione Alimenti.
ASPA – Associazione per la Scienza e le Produzioni animali.
FIDAF – Federazione Italiana Dottori in Agraria e Forestali.
FISV – Federazione Italiana Scienze della Vita, costituita da:
AAI – Associazioni Antropologica Italiana.
AGI – Associazione Genetica Italiana.
ABCD – Associazione di Biologia Cellulare e del Differenziamento.
SIB – Società Italiana di Biochimica e Biologia Molecolare.
SIBBM – Società Italiana di Biofisica e Biologia Molecolare.
SIBE – Società Italiana di Biologia Evoluzionistica.
SIBV – Società Italiana di Biologia Vegetale.
SICA – Società Italiana di Chimica Agraria.
SIF – Società Italiana di Farmacologia.
SIGA – Società Italiana di Genetica Agraria.
SIGU – Società Italiana di Genetica Umana.
SIMAG – Società Italiana Mutagenesi Ambientale e Genomica.
SIMGBM – Società Italiana di Microbiologia Generale.
SIP MET – Società Italiana di Patologia e Medicina Traslazionale.
SIPaV – Società Italiana di Patologia Vegetale.
SOCIETÀ AGRARIA DI LOMBARDIA.
SISS – Società Italiana Scienza del Suolo.
SITOX – Società Italiana di Tossicologia.
SOI – Società Ortofrutticola Italiana.

Articolo pubblicato sul sito web  LeScienze.it