Ancora incontri pseudoscientifici nelle Università: serve più attenzione

Ancora incontri pseudoscientifici nelle Università: serve più attenzione
16 marzo 2023

Dal 24 Marzo al 30 Giugno 2023 l’Università di Milano sarà sede di quattro giornate di incontri dedicati al tema “Scienze della natura e Scienze dello spirito: un dialogo possibile?”.

I titoli degli incontri spaziano da “Idea e fenomeno: il ruolo della soggettività nella conoscenza scientifica” a “Computazione e intuizione: quale futuro per il pensiero umano?”, da “Materia, psiche, coscienza: suggestioni e prospettive cosmologiche” a “Neuroscienze e spiritualità”.

Si tratta di incontri organizzati e diretti da soggetti aderenti alle organizzazioni della Medicina Antroposofica e dell’Agricoltura Biodinamica, allo scopo di contaminare gli ambiti delle due scienze o, meglio, presunte scienze.

Non è la prima volta…

Sono numerosi i tentativi a cui abbiamo assistito nel corso degli ultimi anni di conferire prestigio e riconoscimento scientifico nell’ambito delle scienze agrarie e mediche ad approcci che dichiaratamente rifiutano i rapporti tra cause ed effetti e presuppongono l’esistenza di forze spirituali non misurabili e non riconducibili alle conoscenze della fisica, della chimica e della biologia. Approcci che, in altre parole, non riconoscono il metodo scientifico.

Agricoltura e Medicina Antroposofica: di che si tratta?

Sono discipline pseudoscientifiche nate dalle “intuizioni” del filosofo Rudolf Steiner. I loro presupposti e principi si collocano nel campo delle credenze religiose e non in quello delle ipotesi verificabili con metodo scientifico. Le tecnologie che utilizzano, che spaziano dai preparati biodinamici ai farmaci omeopatici, sono considerate dalla vastissima maggioranza della comunità scientifica come tecnologie pseudoscientifica, la cui efficacia non è mai stata dimostrata.

Colpisce, tuttavia, che tali eventi siano organizzati in sedi universitarie, custodi di altre e alte tradizioni.

Le Università facciano più attenzione

La FISV esorta i dipartimenti scientifici delle nostre università a vigilare con attenzione affinché non arrivino agli studenti messaggi ambigui e opachi su argomenti critici per il futuro della nostra ricerca come la medicina e l’agricoltura, che deve procedere lungo percorsi di ricerca innovativa seguendo il metodo galileiano.