L’organizzazione hVIVO, l’Imperial College di Londra e il Royal Free Hospital, con i finanziamenti del governo del Regno Unito (33,6 milioni di sterline che equivalgono a 43,6 milioni di dollari), daranno il via a uno studio a gennaio su un vaccino per il nuovo coronavirus.
Il razionale?
Lo aveva già commentato FISV durante la primavera scorsa: “Infettare volontari sani con il SARS-CoV-2 per testare subito i primi vaccini, risparmiando miliardi di dollari e almeno sei mesi di tempo: uno sprint possibile – scrivevamo su Le Scienze a maggio – rilanciato anche da uno studio pubblicato su The Journal of Infectious Diseases. Non sarebbe la prima volta, se ricordiamo che questa scorciatoia, chiamata «Human challenge trials», è stata utilizzata per sviluppare, per esempio, vaccini contro il vaiolo, colera, tifo addominale. Sembra immorale? No, ma arriviamoci per gradi […]”.