La vita sul nostro pianeta non sarebbe possibile senza le piante

La vita sul nostro pianeta non sarebbe possibile senza le piante

di Fiorella Lo Schiavo (Società Italiana Biologia Vegetale).

La Biologia studia gli organismi viventi, la Biologia vegetale si occupa degli organismi che costituiscono il motore energetico del pianeta: piante ed alghe. Le piante producono l’ossigeno che respiriamo e l’energia chimica che assumiamo come cibo o che bruciamo come combustibile. Le piante producono sostanze utili per la salute umana usati per scopi farmaceutici e/o cosmetici. Senza le piante la vita sul nostro pianeta non sarebbe quella che noi conosciamo. Le piante rappresentano l’83% della biomassa vivente contro l’1,5% degli animali e determinano l’evoluzione bio-geochimica ed ecologica del pianeta alimentando, oltre agli animali, i funghi e batteri.

Nel rapporto tra piante e uomo il segreto per migliorare la salute del pianeta.

Storicamente lo studio delle piante ha portato a scoperte scientifiche epocali: le cellule sono state osservate la prima volta nelle piante, i virus sono stati purificati nelle piante, gli studi di Mendel sui piselli rivelarono le leggi dell’ereditarietà.

Comprendere come funzionano gli organismi vegetali è essenziale per capire e controllare il nostro rapporto con la biosfera e costituisce la nostra unica opportunità per condizionare e correggere lo sviluppo del pianeta attraverso la gestione delle colture agricole, che coprono il 24% delle terre emerse e assicurano il 52% della produttività primaria. Assieme alle alghe, che si occupano del restante 48% della produttività netta del pianeta, sottraggono annualmente 120 miliardi di tonnellate di anidride carbonica dall’atmosfera.

Perché studiare in particolare gli organismi vegetali? Per scoprire di più sul mondo naturale, per sfruttare al meglio l’abilità delle piante nel fornirci cibo, medicine ed energia, per proteggere la biodiversità. Il processo fotosintetico connette il pianeta al flusso di energia dell’universo, trasformando l’energia luminosa del sole in zuccheri, consumando anidride carbonica e producendo ossigeno. L’ossigeno prodotto dalle piante ha permesso la comparsa di tutte le altre forme di vita superiore. L’efficienza della fotosintesi è migliorata nel corso dell’evoluzione ed è modificabile, come quello di qualsiasi altro processo vivente, attraverso la genetica e la biologia sintetica: un traguardo importantissimo per sfamare un’umanità in continua crescita.

A livello cellulare, piante e animali sono sorprendentemente simili. A differenza degli organismi animali, la presenza di una parete cellulare, spesso lignificata, che delimita ogni cellula conferisce delle peculiarità uniche e, da questa struttura rigida, derivano molte delle differenze con la biologia degli animali.

La presenza della parete impedisce la mobilità delle cellule e rende le piante degli organismi sessili, ancorati al suolo, ma non statici. Una pianta, costretta ad occupare il medesimo luogo per tutta la vita, risponde all’ambiente circostante modificando la sua crescita e il suo sviluppo adottando straordinarie strategie adattative. Piante gemelle possono avere aspetti molto diversi a seconda delle condizioni in cui sono cresciute, basti pensare alle piante Bonsai che sono alberi adattati a crescere in piccoli vasi. (Bonsai: piantato in vaso piatto).

Dalle piante le informazioni ai problemi più complessi del presente e del futuro.

Lo studio di questi meccanismi adattativi è fondamentale per riuscire a rendere le piante ancora più resilienti ai cambiamenti climatici. La biologia vegetale, così come tutta la biologia, si trova oggi in un’epoca in cui si sono ottenuti e si stanno ottenendo risultati eclatanti. Comunità di ricercatori dotati di laboratori attrezzati con strumenti innovativi sono in grado rispondere a domande biologiche molto complesse. Ci stiamo avvicinando a comprendere come usare la fotosintesi per scopi applicativi innovativi nell’ambito, per esempio, delle energie rinnovabili.

Questi risultati sono possibili grazie alla convergenza e integrazione di varie discipline biologiche come la fisiologia e genetica delle piante, la biologia molecolare, la patologia vegetale e la chimica agraria che permettono di affrontare i problemi a più livelli e con approcci diversi. Le conoscenze raggiunte possono essere trasferite in diversi ambiti applicativi che vanno dal miglioramento delle piante nelle risposte agli stress ambientali, alla possibilità di aumentare la produzione di molecole utili per fini farmaceutici, industrie alimentari e cosmetiche.

La società dei biologi vegetali affronta e risolve problemi complessi degli organismi vegetali con il compito di diffondere le conoscenze di questa disciplina raggiunte applicando il rigoroso metodo scientifico perché diventino patrimonio del bagaglio culturale di tutti, preservando così le nuove generazioni da atteggiamenti antiscientifici ancora ben radicati nella collettività. L’equilibrio del pianeta è nelle mani esperte dei biologi vegetali così come la possibilità di nutrire i suoi abitanti e di salvaguardarne la salubrità anche per fornire un habitat accogliente e stabile anche alle generazioni future.